mercedes in albania

Mercedes, la padrona d’Albania

Uno dei link esterni più letti tra tutti i miei articoli è stato quello di questo articolo del New York Times

Risalente al 2002, analizza lo storico legame tra albanesi e auto. Il grande amore, la Mercedes. Una semi-storia della motorizzazione a quattro ruote nel Paese delle Aquile dal crollo del Comunismo ai primi anni 2000.

Ecco la traduzione dell’articolo: 

Albania, dove comandano le Mercedes

Potrebbe essere uno dei Paesi più poveri d’Europa e le sue strade sconnesse e tortuose la tengono anni luce lontana dalla tipica autostrada tedesca, eppure l’auto più popolare in Albania è la Mercedes-Benz.

Più di un decennio dopo il crollo del regime comunista nei Balcani, la maggior parte dei rumeni guida ancora copie della squadrata Renault 12, prodotta dalla compagnia automobilistica locale, Dacia.

Viaggiando per la Serbia, è più probabile che ti trovi bloccato dietro un lento Yugo o uno Zastava piuttosto che essere superato dall’ultima BMW.

Ma l’Albania è diversa.

Visitando le strade sterrate, i passi di montagna e le strade a scorrimento veloce di questa nazione costiera di 3,5 milioni di persone, è possibile individuare praticamente tutti i modelli di Mercedes prodotti dagli anni ’70.

Dalla più lussuosa nuova Classe S alle berline malconce di un’epoca passata, sono più numerose di tutte le altre marche, con un rapporto di due a uno.

Le baracche lungo le strade nei villaggi remoti pubblicizzano il “Mercedes Service” e i venditori ambulanti ai semafori della città vendono accessori come i coprimozzi in lega e le coperture del volante.

Da dove vengono tutte queste auto di lusso? Certamente non dal concessionario ufficiale Mercedes alla periferia di Tirana, la capitale albanese.

”Prevediamo di vendere circa 50 auto quest’anno ”, ha dichiarato Sokol Kodra, responsabile vendite dello showroom. ” Le persone che vengono da noi per un nuovo veicolo sono interessate solo ai modelli più costosi, e devono pagare in contanti. ”

In media, ciò significa consegnare una pila di banconote del valore di $ 65.000 – una cifra che la maggior parte degli albanesi impiegherebbe tutta la vita a guadagnare con gli stipendi correnti.

(Volendo attualizzare al 2018, prendendo un cambio 1 a 1 dollaro-euro, è come se un albanese di oggi spendesse più di 80.000 euro per comprarsi una Mercedes nuova, n.d.t.)

Ma per quegli albanesi che possono permettersi un’auto, una Mercedes è l’unica opzione che vale la pena considerare.

“Sono robuste e potenti, ideali per le terribili strade di questo Paese e i pezzi di ricambio sono facili da trovare”, ha dichiarato Ilir Mansaku, un tassista di Tirana che possiede una versione del modello del 1990 che si è evoluta nell’attuale Classe E. “Sono anche un po’ uno status symbol. Chi vorrebbe guidare qualcos’altro se può avere una Mercedes? “

Nel principale mercato di auto usate fuori Durazzo, la seconda città dell’Albania, il prezzo corrente per alcune delle più vecchie berline è di circa $ 4000. Ci sono molte tra cui scegliere.

Diverse centinaia di Mercedes lucide, per lo più con targa tedesca o italiana, sono parcheggiate in formazione in un campo fangoso disseminato di rifiuti e usato come pascolo del bestiame allevato da contadini di sussistenza che vivono nelle vicinanze.

”Dai un’occhiata in giro ”, dice un uomo con una giacca di pelle, brandendo un cellulare. ” Se non riesci a trovare quello che stai cercando, puoi lasciarci il tuo numero. C’è sempre una buona possibilità che qualcosa arrivi. ”

La maggior parte dei veicoli usati in vendita qui è stata importata in maniera del tutto legale. Molti portano ancora le targhe temporanee che consentono alle automobili di uscire dalla Germania ed essere vendute all’estero, il più delle volte nell’Europa orientale.

Nel 1990, quando l’Albania abbandonò il regime comunista che lo aveva tenuto isolato dal mondo esterno per mezzo secolo, le prime macchine a riversarsi nel Paese erano decrepite vecchie Fiat dall’Italia.

Ma un esodo di albanesi in cerca di lavoro all’estero ha presto trasformato il mercato. In poco tempo, le persone tornavano a visitare le loro famiglie con auto più imponenti, lasciandole poi in Albania mentre loro tornavano in Europa occidentale.

Circa un milione di albanesi è emigrato durante l’ultimo decennio (l’articolo originale è del 2002, quindi il New York Times ha analizzato gli anni ’90-‘2000, n.d.t.), quando l’economia stava crollando e il Paese a un certo punto è caduto nell’anarchia. Le rimesse che mandano a casa aiutano i loro parenti ad andare avanti e rendono il sogno della proprietà di un’automobile una realtà raggiungibile.

Cosa più importante, sono gli emigrati che mantengono costante il flusso di fornitura di Mercedes nel Paese.

” Ogni volta che torno in Albania, porto con me una Mercedes da vendere ”, dice Arjan Bano, che vive in Germania, ma torna a far visita alla sua famiglia almeno una volta all’anno. ” Non posso permettermi auto costose, ma se ne prendo una più vecchia per un paio di migliaia di dollari, faccio abbastanza soldi da coprirmi il costo del viaggio ”

Tale imprenditorialità, più tipica tra gli albanesi che nella maggior parte dei loro vicini balcanici, non rispetta sempre la legge.

” Molte delle più recenti auto di prima classe che si vedono sulle strade sono state rubate ”, dice un funzionario del governo albanese. ” Ma immancabilmente arrivano con chiavi e documenti validi, di solito perché il proprietario si è messo d’accordo col ladro per frodare la propria compagnia di assicurazioni. ”

Una volta in Albania, quasi tutte le Mercedes sono legittimamente registrate presso le autorità di Tirana senza ulteriori controlli, rendendo difficile rintracciare i veicoli rubati.

DaimlerChrysler, la società tedesca proprietaria del marchio Mercedes, vuole che il sistema sia cambiato in modo tale che i numeri di telaio vengano confrontati con i database della polizia straniera prima che le targhe albanesi siano emesse per un’automobile.

“Questo sistema è in vigore in tutta Europa, tranne che in Albania”, ha affermato Kodra, il venditore. “E’ un danno per i nostri affari, se le persone possono acquistare la stessa auto da qualcun altro per una cifra minore.”

Questa è la traduzione integrale dell’articolo. Voi albanesi considerate ancora attuali alcune delle cose scritte ormai più di 15 anni fa? Esiste ancora questo rapporto maniacale con la propria auto?
Immagine di copertina tratta dall'articolo albanese 'Pse shqiptarët çmenden pas Benz-it?'', che si può leggere al seguente link.

© 2018, Katia Pisani. All rights reserved.

2 commenti

  • Emilio

    Ma di cosa parla l’autrice Katia Pisani?
    È mai stata in Albania almeno una volta?

    Alle porte di Durazzo c’è il più grande mercato nero di auto rubate d’Europa, gestito dai clan albanesi, con la complicità della polizia che in questo paese non esiste oppure è schiava degli stessi clan.

    Addirittura i furti in Germania Svizzera Inghilterra avvengono su commissione. Basta chiedere e nel giro di una settimana qualcuno in Europa piangerà.

    Si è mai chiesta l’autrice come mai in un paese devastato da disoccupazione e corruzione, dove gli stipendi medi non superano 200€ al mese, come è possibile che circolino più Mercedes Amg da oltre 100mila€ che in un quartiere lussuoso di Zurigo?

    Un po’ scomoda come domanda, vero Katia Pisani?

    • Katia Pisani

      Gentilissimo Emiliano, perdoni la franchezza, ma lei deve imparare a leggere meglio.
      L’autrice dell’articolo non sono io, è scritto bello chiaro nel primo rigo.
      La mia è solo la traduzione di un articolo del New York Times risalente agli inizi degli anni 2000.
      Io sull’Albania non mi devo chiedere niente, perchè sono laureata in albanologia e ne ho studiato la storia, sebbene per 3 anni soli; perchè in Albania ci ho lavorato guadagnando la commovente cifra di 22000 lek al mese (meno dei 200 euro che dice lei); perchè il mio compagno è albanese (si veda il mio profilo Facebook, dove potrà incontrare la faccia mia, del mio compagno e di nostra figlia di 5 mesi); perchè le domande alla Gigi Marzullo le lascio a chi vuole.
      Non ci vuole la scienza infusa per capire che alcuni macchinoni e certi stili di vita stridono con lo stipendio medio albanese. Chi si fa la domanda, può farsi facilmente la risposta. Detto ciò, non era questo lo scopo dell’articolo, che, RIBADISCO, è una traduzione di uno scritto di un giornalista americano.
      Cari saluti e legga meglio la prossima volta.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.