alkest shehu e la lingua italiana in albania

Lingua italiana in Albania. L’intervista ad Alkest Shehu

Alkest Shehu, docente di lingua italiana in una scuola della provincia di Berat, è impegnato nella diffusione della lingua italiana tra gli studenti del Paese delle Aquile. In una breve intervista, mi ha spiegato da dove nasce il suo amore per la lingua italiana e quali sono i progetti presenti e futuri ai quali sta partecipando con i suoi studenti.

Sig. Shehu, lei insegna la lingua italiana in Albania da più di 6 anni. Quale è la situazione della nostra lingua nel vostro Paese? Quante scuole hanno l’italiano come prima e seconda lingua straniera?

Insegno italiano nella Scuola Superiore “Muhamer Janina” a Ura Vajgurore, una cittadina del Distretto di Berat. Nel nostro Istituto, l’italiano è studiato come seconda lingua (la prima è l’inglese) per due ore settimanali.

Il 12 dicembre 2012 è stato firmato a Tirana un Memorandum d’intesa sul Programma “Illiria”, al fine di promuovere e sviluppare l’insegnamento della lingua italiana, come prima lingua straniera, nel sistema scolastico albanese a partire dalla classe III ª della scuola primaria.

Il 10% delle scuole albanesi verrà coinvolto nell’applicazione del programma e, stando ai dati dell’Ambasciata italiana a Tirana, nell’anno scolastico 2016/2017 sono state 84, delle quali 21 a Tirana e le rimanenti dislocate in tutto il resto del Paese.

La situazione della lingua del Bel Paese è buona ma dobbiamo fare di più per far crescere il numero delle scuole che studiano l’italiano come prima e seconda lingua straniera. Ad esempio attraverso gemellaggi con scuole italiane o progetti che accrescano tra gli studenti albanesi l’interesse verso la lingua di Dante.

Sig. Shehu, l’Albania è un Paese che ama le lingue straniere. Qual’è quella più amata e studiata?

Gli albanesi hanno sempre creduto nelle lingue straniere come il modo migliore per conoscere la cultura e la tradizione di un Paese. Ho sempre detto che studiare una lingua non significa solo imparare la grammatica e il vocabolario, ma anche conoscere la cultura e la tradizione ad essa legate. Questo, anche se il nostro popolo storicamente non ha sempre avuto la possibilità di studiare.

L’italiano è sempre stato la lingua più amata dagli albanesi, specie grazie all’influenza che la televisione italiana ha esercitato per tanti anni su di noi. Difficile trovare un albanese che non capisca almeno un poco di italiano.

Diverso il discorso se si vuol parlare di lingua straniera più studiata. La padrona è la lingua inglese, studiata in quasi tutte le scuole albanesi come prima lingua straniera.

Ha portato avanti molto progetti con i suoi studenti in questi anni. Quale è stato il più importante?

Tanti sono stati i progetti che hanno entusiasmato i miei studenti.

Nel 2015 abbiamo avuto il progetto ‘Alimenti sani e genuini’, che aveva l’obiettivo di promuovere gli alimenti albanesi a lavorazione bio. Gli studenti hanno girato un filmato di 13 minuti che illustrava le risorse naturali del territorio albanese, filmato che è poi stato presentato anche davanti all’Ambasciatore italiano in Albania, il Dr. Alberto Cutillo.

Nel 2016 abbiamo presentato il progetto ‘Europa noi’. L’iniziativa, che vedeva coinvolte tutte le scuole albanesi, serviva a far capire, tramite un filmato di 3 minuti, quale fosse l’idea di Europa tra gli alunni del nostro Paese.

Il filmato della nostra scuola, presentato al Consolato di Valona, è risultato tra i migliori a livello nazionale, classificandosi al secondo posto.

Recentemente ha collaborato con ‘Alba Tetti’, una azienda con sede a Vercelli in Italia. Com’è andato il progetto? Quale ne era lo scopo?

Nel dicembre 2017 abbiamo collaborato con una delle imprese edili più conosciute a Vercelli, azienda con titolare albanese, Ermir Heqimi.

Il progetto, dal nome ‘Conosciamo l’Italia’ e sviluppato in una sola settimana, è consistito nella presentazione, da parte degli alunni albanesi, delle regioni italiane, della loro cultura, delle loro tradizioni e della loro cucina. Il tutto in un filmato di 22 minuti che ha permesso di presentare il Bel Paese in modo diverso da come non si fa di solito con i libri.

Sig. Shehu, la cooperazione economica tra Italia e Albania continua a migliorare. Potrebbe darcene i campi principali?

L’Italia rappresenta un punto di riferimento importante per il nostro Paese, essendone il primo partner commerciale con un valore di scambi che nel 2016 ha superato i 2 miliardi di euro (+4,7% rispetto al 2015), che rappresentano il 36,77% del volume complessivo dell’interscambio commerciale dell’Albania. L’Italia da sola assorbe il 54,57% delle esportazioni albanesi ed è inoltre il principale fornitore, con un’incidenza del 29,28% sull’import complessivo secondo i dati ufficiali dell’Ambasciata italiana in Albania.

Gli italiani investono in Albania da più di 25 anni, soprattutto nei campi del turismo e delle attività ristorative e delle industrie.

A febbraio 2018 ha fondato il ‘Forum dei giovani Berat’, un’associazione con più di 50 studenti. Quale è lo scopo del Forum? Avete collaborazioni all’estero?

Abbiamo fondato da poco il Forum grazie all’adesione di ragazzi di Berat e di tutte le località vicino. Il Forum vuole promuovere la cultura, le tradizioni e la cucina della nostra zona. Un altro scopo sarebbe la promozione dei legami culturali ed economici che ci sono tra Italia ed Albania.

Abbiamo molti collaboratori in Italia e, non appena il nostro Forum sarà più consolidato, cominceremo a collaborare con il vostro Paese.

Sig. Shehu, fa parte del ‘Lions Club’ di Tirana, il che significa far parte di una delle organizzazioni di servizio più grandi al mondo. Come descrive questa esperienza?

Il ‘Lions Club International’ è un’associazione umanitaria fondata nel 1917. I nostri 46.000 club con oltre 1,4 milioni di soci ci rendono l’organizzazione di servizio più grande del mondo. I soci devono essere maggiorenni e godere di una buona reputazione presso la loro comunità, dato che lo scopo dell’associazione è quello di permettere ai volontari di servirla.

Il nostro Club di Tirana ha fatto gemellaggi anche con i Club italiani, i quali sono stati tante volte in Albania facendo servizio anche a Berat. I volontari del Lions sono venuti nella nostra scuola “Muhamer Janina “ di Ura Vajgurore e hanno garantito una visita oculista gratuita per le persone in disagio economico.

Un’ultima domanda. Secondo lei, c’è un esponente delle attuale cultura italiana che pensa possa essere una figura di riferimento per i giovani albanesi?

Quando in Albania si parla di cultura italiana, spesso si includono anche cinema, musica e sport, che può sembrare strano per gli italiani ma per noi albanesi vuol dire esprimere grande ammirazione per persone che influenzano, più o meno, il nostro impegno di globalizzazione culturale dopo l’isolamento del comunismo.

Quindi in Albania sono amatissimi Michele Placido e Albano e Romina. Delle nuove generazioni possiamo trovare Laura Pausini e, nello sport, Gianluigi Buffon, simbolo della sana cultura sportiva, fatta di successi ottenuti con sacrificio e costanza.

Ma se vogliamo proprio parlare di quella cultura fatta sui libri, non posso non citare il compianto Umberto Eco, i cui libri si studiano anche da noi. Uno dei suoi libri più famosi, ‘Il nome della rosa’, è stato tradotto in albanese con il titolo ‘Emri i trëndafilit’.

Tra i giovani scrittori italiani, il più amato è sicuramente Roberto Saviano, che tratta con grande coraggio temi molto complessi della società italiana. Inoltre ha rilasciato anche interviste a televisioni albanesi, come quella del 2015 in occasione dell’uscita del suo ultimo libro ‘Zero Zero Zero’. Per cui è uno di quegli esponenti del mondo italiano che è facile seguire grazie ai mezzi di comunicazione di massa moderni, soprattutto internet e tv.

Nel ringraziare Alkest Shehu per questa intervista, restiamo in attesa di conoscere gli sviluppi dei suoi progetti in essere e futuri. Il 2018 è appena cominciato, c’è tutto il tempo per sviluppare ancora tante nuove idee.

© 2018, Katia Pisani. All rights reserved.

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