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Religione in Albania. La festa del Sultan Nevruz

Le feste sono quei momenti in cui la pace dello spirito si riflette negli occhi di ogni individuo, dal momento che essi sono lo specchio dell’anima.
Le feste sono belle, naturalmente, ma quando hanno un legame con la religione lo sono ancora di più e ciò vale soprattutto per i fedeli più devoti.

Esistono molte feste che hanno motivi religiosi e una di queste è la festa chiamata ‘del Sultano Nevruz’. Ma che cosa significa questa festa?

Prima dei Musulmani sono stati i Persiani a festeggiarla, in relazione al fatto che, avendo due sole stagioni, l’estate e l’inverno, celebravano il 22 marzo come giorno dell’arrivo dell’estate, la quale poi durava fino al 22 settembre.

La comunità Bektashi è da circa 800 anni che celebra tale festa sempre nella stessa data, appunto il 22 marzo, a simboleggiare il risveglio della natura, dalla vegetazione che rinverdisce agli animali che si risvegliano dal letargo invernale. Tutto il Creato si veste di vita nuova.

Il nome di questa ricorrenza deriva dalla parola persiana Nawrūz, che significa “nuovo giorno” e il nome Sultan è quello della più alta carica che si può ottenere. In Albania, questa celebrazione ha iniziato a festeggiarsi fin dal XIV° secolo con la diffusione del Bektashismo (i Bektashi sono un ramo moderato dei Musulmani di rito sufista, n.d.r).

La festa del Sultan Nevruz dura tre giorni, nel corso dei quali i credenti si fanno visita l’un l’altro e poi pregano e rendono grazie. Inoltre, aiutano le persone più bisognose.

Al mattino, i credenti bevono latte e sherbet (uno sciroppo zuccheroso che può essere aromatizzato, per esempio, con cannella o chiodi di garofano, n.d.r), rito che simboleggia la purificazione del corpo e dello spirito per tramite di questa bevanda ritenuta paradisiaca.

La cerimonia ufficiale si svolge alle 10:00, quando il capo spirituale e i fedeli in coro cantano la canzone del Sultano Nevruz. Segue, poi, la benedizione dei poveri e di tutti coloro che sono in difficoltà. In tale occasione è consentito l’accesso nei Santuari dove si svolgono le preghiere.

Come ogni altra festa, anche questa è caratterizzata da piatti tradizionali. La fanno da padroni i dolci, un cibo che mostra l’amore per l’altro e la generosità nell’aiuto ai poveri e alle persone che hanno bisogno di cibo e soldi. Ma esiste anche un rito speciale, che è quello di piantare fiori o piante proprio in questo giorno.

A tavola non possono mancare la carne arrosto e i sultjash, dolci fatti con il latte, a simbolizzare quello materno, con il riso, a simboleggiare i grani dei cereali, e sciroppo di zucchero.

Quindi, questa festa organizzata come descritto sinora lascia un segno profondo e un ricordo indelebile nella mente di tutti. E’ la festa dell’amore, della bontà e della generosità.

Insomma, è una festa per tutti !!

Articolo in collaborazione con Lediana Qyli, studentessa di Berat.

Foto di copertina: Tekke di Kuzum Baba, a Valona, uno dei santuari bektashi in Albania.

P.S. Se siete curiosi di sapere qualcosa in più sui Bektashi, potete leggere questo mio altro articolo Il Tekke di Melan.!!!

© 2017, Katia Pisani. All rights reserved.

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