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The Telegraph: 15 cose che probabilmente non sapevate dell’Albania

In occasione dei 104 anni dell’Indipendenza dell’Albania, la nota rivista inglese ‘The Thelegraph’ ha pubblicato un articolo con le curiosità sul Paese delle Aquile. Gli italiani non si meraviglino su alcuni punti ripresi nel testo. Se per noi è familiare conoscerli, tenete presente che l’articolo è rivolto ad un pubblico anglosassone (quindi, non solo dell’Inghilterra), per il quale l’Albania può essere più lontana, geograficamente e culturalmente, di quanto non lo sia per l’Italia. Direi che, al di là di tutto, la lettura è interessante anche per noi 🙂

  1. Cos’è l’Albania?

In primo luogo, gli albanesi non chiamano ‘Albania’ la propria casa, poiché il nome della nazione, nella sua lingua madre, è Shqipëri.

  1. Ci sono più albanesi fuori del Paese che all’interno dei suoi confini

La diaspora albanese è vasta e si estende dalle sue nazioni vicine, come la Grecia e la Turchia, a quelle più lontane, come gli Stati Uniti e il Canada – tanto che si ritiene che il numero di albanesi che vivono al di fuori dell’Albania è maggiore del numero di abitanti del Paese, attualmente a quasi 3 milioni. Centinaia di migliaia emigrarono in seguito al crollo del regime comunista nel 1991 e la conseguente crisi economica.

  1. Scordatevi la tabella oraria con gli autobus albanesi

Gli autobus albanesi (chiamati furgoni – in realtà, furgoni e autobus sono due mezzi ben distinti e chi è stato in Albania per vacanza lo sa, ma io mi attengo a tradurre il testo originale, che me li chiama così, n.d.t.) non hanno orari e partono quando sono belli e pronti – o pieni.

  1. Ha avuto un solo vincitore del Premio Nobel

Madre Teresa, sebbene nata nell’allora appartenente all’Impero Ottomano, ed ora capitale della Macedonia, Skopje, era albanese. Ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 1979 per il suo lavoro di aiuto ai poveri di Calcutta, in India.

  1. Assenso e diniego hanno una diversa connotazione in Albania

Gli albanesi annuiscono per dire “no” e scuotono la testa quando vogliono dire “sì”. State attenti ai movimenti della vostra testa quando rispondete alle loro domande.

(Io aggiungerei di fare attenzione ai loro movimenti quando chiedete indicazioni di tipo turistico. Rischiate di non sapere dove andare perché il cervello vi va un attimo in black-out fino a quando metabolizzate il significato contrario del si/no fatto con la testa, n.d.t.)

  1. Si tratta di uno dei Paesi a più alto rischio idrogeologico in Europa

Secondo un rapporto compilato dalle Nazioni Unite nel 2015, l’Albania è uno dei Paesi in Europa più a rischio di disastri naturali. Sola in tale categoria – con l’eccezione della vicina Serbia e dei Paesi Bassi –, l’Albania è considerata a rischio di inondazioni. Nel 2010, il Paese ne ha avute di gravi, costringendo ben 7.000 famiglie di essere evacuate.

  1. E’ stata un’ ‘isola’ comunista

Considerando che si dice che nessun uomo è un’isola, l’Albania, invece, un’isola lo è stata. Un Paese comunista da solo in un mare di comunismo. All’epoca della cosiddetta Cortina di Ferro, l’Albania non era né parte dell’Unione Sovietica – o uno dei suoi Stati satelliti – né della Jugoslavia guidata da Tito. Quindi, in un certo senso, è stata un Paese comunista autonomo nella seconda metà del 21 ° secolo. La Repubblica Popolare d’Albania diventa nel 1976 Repubblica Socialista Popolare d’Albania. Il Paese si distaccò dalla maggior parte dei poteri comunisti di tutto il mondo. Il suo leader (e dittatore) Enver Hoxha ruppe i legami con l’URSS, si ritirò dal Patto di Varsavia e cessò le relazioni con la Repubblica Popolare Cinese. E’ stato anche continuamente ostile alla vicina Jugoslavia.

  1. Un’ isola-bunker militare sta diventando un’attrazione turistica

Con l’intenzione di attirare più visitatori nel Paese, l’Albania ha stabilito di trasformare l’isola di Sazan- un’isola militare risalente all’epoca della Guerra Fredda, con un bunker progettato per resistere ad un attacco nucleare- in un must turistico. La base militare è ancora tecnicamente operativa e due marinai, rimasti a sorvegliare le due miglia quadrate dell’isola, offrono riparo alle Marine Militari che pattugliano le acque albanesi. I progetti in corso dovrebbero servire a rendere l’isola più accattivante per i visitatori; tuttavia, una proposta di casinò in stile Las Vegas è già stata respinta.

  1. Ha ancora più bunker di quanto si pensi

Quindi l’Albania ha avuto la mentalità da bunker e le isole-bunker, ma questa è la vera ciliegina sulla torta-bunker. L’Albania è disseminata di bunker. Ce ne sono in media 5,7 per ogni chilometro quadrato e più di 750.000 in tutto il Paese. Costruiti sotto la guida del dittatore comunista Enver Hoxha, che aveva paura di essere attacco dai suoi nemici (praticamente, quasi ogni persona), la maggior parte dei bunker non è mai stata utilizzata, quindi sono stati in gran parte abbandonati dopo la caduta del comunismo, anche se alcuni sono, oggi, in fase di riconversione e usati come case, bar o musei.

  1. Il semaforo: se lo vedi, lo conosci

Nel 1995, i conducenti di Scutari, nel nord dell’Albania, si rifiutarono di pagare 2.000 lek a titolo di imposta sul semaforo perché la loro città ne è sprovvista. “E’ assurdo”, disse a Reuters un automobilista di allora.

(Non ci sono mai stata, ma credo che ora a Scutari i semafori ci siano; o almeno, credo di vederne nelle foto di Scutari che si trovano on line. Per contro, sono sicurissima che la incasinata Valona non ne ha nei punti nevralgici di traffico. Anzi, io non ne ho mai visti. Se ce ne sono, li hanno messi dove non servono o servono meno. Quindi, occhio alla circolazione in strada in questa città, specie se avete affittato una macchina. Il rischio di tamponamento è dietro l’angolo. La massima attenzione la devono prestare anche i pedoni, per lo stesso motivo. n.d.t.)

  1. Ha avuto un Re di teflon

(Classico humour all’inglese, intraducibile, alla lettera, in italiano senza perdere mordente. Spieghiamo brevemente, n.d.t.)

Zog I non è il nome del conquistatore extra-terrestre del 2120 della Terra, ma quello del Re dell’Albania dal 1928 al 1939. Il sovrano dittatoriale è stato oggetto di qualcosa come 55 tentativi di assassinio, incluso uno in cui Zogu rivendicò il record di essere (allora) l’unico leader moderno che restituiva il fuoco al suo aspirante assassino.

(Tony Wheeler, nel suo libro del 2007 ‘Bad Lands’, nel capitolo riguardante l’Albania lo descrive così: ‘era talmente avvezzo ad attendersi un sicario alle spalle che più di una volta estrasse la rivoltella, si voltò e sparò lui per primo al suo attentatore, n.d.t.)

  1. Lord Byron ne era un fan

L’eccentrico romantico (nel senso che ha vissuto e, forse, è il simbolo del Romanticismo europeo, n.d.t.) visitò l’Albania nel 1809 come tappa del suo Grand Tour del Mediterraneo. In una lettera a sua madre, scrisse che gli albanesi vestivano gli abiti più “Magnificent” del mondo e raccontò del suo viaggio a cavallo nel Paese. “Terra di Albania. Permettimi di volgere i miei occhi a te, tu, ruvida madre di uomini selvaggi “, scrisse nel ‘Child Harold’s Pilgrimage’ (“Il Pellegrinaggio del Giovane Aroldo”, n.d.t.).

  1. E’ ricchissima di vegetazione

Anche se piccola, l’Albania vanta più di 3.250 specie di piante, il che rappresenta il 30% di tutta la flora in Europa. I posti migliori per vedere l’arcobaleno di colori del Paese sono i suoi 15 Parchi Nazionali, tra cui: Llogara, dalle vibranti flora e fauna, e Butrint, patrimonio mondiale Unesco, che offre siti archeologici che risalgono ai Romani.

  1. … ma non ha medaglie

L’Albania non ha mai vinto una medaglia alle Olimpiadi. I suoi eventi sportivi più popolari sono il sollevamento pesi, gare di tiro e wrestling.

  1. Una volta ospitava la “capitale europea della cannabis”

Lazarat, un piccolo villaggio nel sud dell’Albania, una volta era considerato “la capitale d’ Europa della cannabis” e notevoli erano i traffici derivanti da attività mafiose, con una produzione di circa 900 tonnellate di marijuana all’anno. Nel 2014, 800 poliziotti sono stati dispiegati nella zona per il giro di vite definitivo alla situazione e cercare di cogliere in flagranza di reato le camionate quotidiane di ‘erba’. Le autorità hanno guadagnato il controllo del villaggio dopo una cinque giorni di sparatorie con i residenti armati fino ai denti. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, comunque, dice che l’Albania rimane ancora un Paese importante per il reperimento di droga.

  1. … e, ora, una delle città più belle d’Europa

La città albanese di Berat, una volta città di frontiera dell’Impero bizantino, vanta un centro storico iscritto tra i patrimoni Unesco ed è stata votata come uno dei luoghi più belli in Europa in base ad un sondaggio dell’Ufficio del Turismo giapponese.

Traduzione da: http://www.telegraph.co.uk/travel/destinations/europe/albania/articles/amazing-facts-about-albania/

© 2016 – 2017, Katia Pisani. All rights reserved.

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