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Econima albanese. “Durana”, il modello di una nuova regione

Intervista a Den Klos, coordinatore del gruppo di lavoro per il progetto Tirana – Durazzo (Durana).

La regione economica Tirana-Durazzo mira a diventare uno spazio che si basa sulla competitività, sulla creazione di raggruppamenti economici i quali, secondo un sistema di ciclo chiuso, utilizzano come materia prima i ‘resti’ di un altro processo produttivo. La creazione di questa regione sosterrà le imprese e le industrie creative, in modo che siano competitive nella zona dei Balcani occidentali.

Nel piano di sviluppo Durana, il focus economico cosa prevede?

La strategia di sviluppo della regione metropolitana è vista principalmente nell’ottica della competitività, la quale viaggia su due binari: il primo è quello della regione in relazione alle metropoli dell’Europa orientale; il secondo riguarda lo sviluppo economico sostenibile della regione stessa. Abbiamo cercato di guardare non solo al modo di interagire tra le città, ma anche a come sarà il contributo delle varie attività economiche supportate da istituzioni governative e di ricerca. L’obiettivo è quello di ottenere un prodotto finale più veloce, più diversificato, poiché attualmente lo sviluppo economico è dipeso principalmente dall’uso di forza lavoro a basso costo, ma ciò non sarà una costante nel lungo termine (10-15 anni). È necessario far emergere i punti di forza della regione in termini territoriali, nell’ambito del settore privato e in quello degli agglomerati urbani.

Vale la pena sottolineare due fattori fondamentali: l’efficienza dei prodotti regionali e come contribuiscono le aziende supportate da istituzioni statali; e la capacità di attrarre manodopera qualificata e gli investimenti esteri diretti. Una delle condizioni principali che creano innovazione (grazie a questo siamo in grado di avere un prodotto sostenibile e diversificato) è l’occupazione specializzata. Perché ciò accada, abbiamo cercato di compiere tutte le interconnessioni tra le istituzioni, in modo da avere la certificazione dei prodotti.

Diversi cluster, o poli di sviluppo, sono stati identificati.

Il primo è quello dell’Autostrada, che prevede lo sviluppo da Kashar a Vora. Questo polo si è concentrato sui servizi, l’industria leggera e gli show-room.

Il secondo è quello di Vora-Maminas, incentrato sulla logistica, sui materiali da costruzione, l’agroindustria e l’industria di trasformazione.

Il terzo polo Kinostudio (viene preso in considerazione anche dal piano di sviluppo del Comune di Tirana) è ha il suo focus sulla creatività e quindi cercherà di sviluppare l’industria dei media, degli studi grafici, della moda, al fine di generare innovazione.

Il quarto polo Kombinat-Kashar-Vaqarr si concentra sullo sviluppo di servizi di logistica per l’industria leggera, per la lavorazione dei prodotti e per il loro stoccaggio.

Questi poli potranno contare sul percorso di distribuzione e logistica garantiti dalla zona aeroportuale e da Shkozet-Durazzo.

L’altro cluster è identificato nella Sukth-Shijak-Durazzo. L’area di Sukth-Shijak è vista come un’opportunità per lo sviluppo di alloggi a basso costo, di servizi alle imprese agricole e servizi ricreativi.

La sfida principale insita in questi cluster è la creazione di un clima di fiducia con le istituzioni di supporto. Raggiunta la prevista competitività nel giro di 10-15 anni, la Regione sarà strettamente collegata con l’Europa orientale, dato che ne abbiamo la possibilità sia via terra che via mare: abbiamo il Corridoio 8 e il rapido accesso verso la Macedonia attraverso la Strada di Arber, accesso verso il Kosovo grazie alla Strada Nazionale e verso il Montenegro passando dal Corridoio Nord – Sud.

La distanza della Tirana-Durazzo è favorevole, in quanto estesa in un raggio di 40-50 km, il che in teoria coincide con l’estensione delle aree cluster. In tale ottica rientra anche la progettazione del nuovo asse ferroviario Rinas-Tirana e la ricostruzione di quello Durazzo-Tirana.

Quali possibilità esistono per la creazione di cluster dedicati alla moda e alla creatività?

Il Kombinat-Vaqarr ha del potenziale in ambito moda e in quello creativo-industriale, in quanto al momento abbiamo manodopera. Manca, però, il supporto delle università. Ciò significa che si deve creare una piattaforma unica per il rilascio del prodotto finale, in modo da vendere un prodotto di marca. Più in particolare: ci si vede rivolgere all’Università di Belle Arti, che ha un Dipartimento per Fashon e Moda assolutamente da stimolare per creare prodotti che possano essere immessi sul mercato attraverso campagne di marketing e promozione. Tale compito toccherà ai poli creativi.

 

Fonte e traduzione da:

http://www.monitor.al/durana-modeli-nje-rajoni-te-ri-2/

 

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