Cattedrale Madonna del Mutuo Soccorso_Prizren_Kosovo

Patrimonio archeologico in Kosovo. Il ruolo della Cooperazione italiana

La Cooperazione italiana sta rivestendo, negli ultimi anni, un ruolo molto importante per il recupero e la salvaguardia del patrimonio storico, architettonico e archeologico presente in Kosovo. Uno dei più recenti progetti, che coprirà un arco di 4 anni circa, è quello del restauro di una delle più belle Cattedrali presenti a Prizren, quella di Santa Maria del Perpetuo Soccorso. Il lavoro, a sua volta, rientra in un progetto più grande di studio e riscoperta delle tracce del Tardo-antico in Kosovo. Ringrazio il Dott. Ivano d’Aleo della SACI-ARKEO di Ancona per avermi girato la scheda analitica del progetto di studio.

Il Tardo Antico in Kosovo: La Cattedrale cattolica di “SANTA MARIA DEL PERPETUO SOCCORSO di Prizren“

Lo studio ed il restauro di un’importante complesso storico religioso del Kosovo: Missione Finanziata dal Ministero degli Esteri italiano.

La missione sarà organizzata da un gruppo di Università e società coordinate dalla Prof.ssa Baratin, Direttrice della Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università degli Studi di Urbino. Con la collaborazione di:

  • Diocesi del Kosovo – Prishtina (RKS);
  • SACI-ARKEO–Servizi Archeologici del Centro Italia –s.r.l., Società privata italiana con sede ad Ancona e presente da 20 anni nel panorama dei Beni Culturali italiani;
  • Kossova Heritage Shpk, società privata kosovara;
  • Università degli Studi di Prishtina
  • Dipartimento di Etnologia ed Antropologia Culturale. Prof. Arben Hajdari, Responsabile Studio Materiali Archeologici;
  • UBT – University for Business and Technology. Prof. Lulzim Beqiri, Responsabile Architettura, e Arnisa Kryeziu , Assistenza Resp. Architettura

Breve presentazione della missione

Il progetto riguarda lo studio del periodo tardo-antico in Kosovo e la sua prima fase prevede il restauro e lo scavo della Cattedrale di Santa Maria del Perpetuo Soccorso di Prizren.

Un progetto scientifico innovativo che, per la prima volta, vede la partecipazione contemporanea di archeologi e restauratori su uno stesso sito. Verranno affrontati i diversi problemi riguardanti le due discipline scientifiche e le soluzioni applicative in un unico sito in collaborazione con università kosovare.

Descrizione del programma della missione

Il progetto prevede lo studio, l’individuazione, la catalogazione dei siti delle fasi del Tardo-antico in Kosovo e comprenderà la ricerca sulle fonti, le ricognizioni nel territorio e la catalogazione di siti stessi con diversi saggi, scavi archeologici ed interventi di restauro.

Lo studio di questo territorio in tale periodo storico è fondamentale per l’analisi e la comprensione degli accadimenti avvenuti successivamente e che poi si sono sviluppati nella civiltà bizantina. Inoltre la ricchezza di siti e monumenti romani di epoca tardo-antica necessita di competenze di restauro, con delle specifiche da determinare ed implementare con l’esperienza sul territorio.

I saggi effettuati nel 2012 durante dei lavori per il consolidamento statico effettuati con fondi UNESCO hanno portato alla luce resti delle fasi precedenti databili al fine V°, VII° e X° d. C .

Il progetto si proporrà di effettuare delle misure sul monumento attraverso lo svolgimento di rilievi archeologici e architettonici in 3D preliminari alla progettazione, il consolidamento dei resti archeologici rinvenuti e un miglioramento interno dell’edificio.

Si inizierà dal restauro e dallo scavo archeologico della Cattedrale Cattolica di Santa Maria del Perpetuo Soccorso, ubicata nella città di Prizren in Kosovo.

La Cattedrale di Santa Maria. Cenni storici

Situata nel cuore del centro storico della città, l’attuale Chiesa è stata terminata nel 1878, sovrapponendosi ai resti archeologici di diverse chiese precedenti, le cui origini più antiche si devono al periodo paleocristiano.

Come parte complementare della Cattedrale, ci sono altri edifici storici funzionali alle attività ecclesiastiche che creano un unico complesso architettonico e culturale

Probabilmente la chiesa paleocristiana è databile al V° d. C., anche se ad oggi sono decisamente scarsi i riscontri archeologici.

Dai dati documentali, si può ipotizzare il periodo di fondazione della cattedrale, desunto da quello della nascita della Diocesi di Prizren, risalga intorno al V° d.C. Carenti, ad oggi, sono i dati storici e archeologici, perché lo stato lacunoso della documentazione è dovuto ai continui cambi istituzionali e religiosi succedutisi in questa città durante i secoli.

Le fonti citano, nel V sec. d.C.,  un “Paulus episcopus Prinatensis” fra i Vescovi dell’Illiria e recenti teorie  ipotizzano che questa sede diocesana  possa essere erede della Diocesi di Giustiniana Seconda , l’antica Ulpiana, distrutta intorno al V.

Nei secoli seguenti della diocesi si perde ogni traccia, fino a quando nel 1020 è menzionata nuovamente. In questo periodo era suffraganea (cioè gestita da un Vescovo dipendente da una sede arcivescovile più grande) di Ocrida e così rimane fin dopo lo scisma del 1054, che interruppe la piena comunione con la Chiesa d’Occidente. Comunque, fino al XII secolo, la Cattedrale era sicuramente attiva ed era suffraganea dell’Arcidiocesi di Antivari.

Dall’ inizio del Duecento non si hanno più fonti sicure, se non quelle di un nuovo periodo di decadenza in seguito alla conquista dei Serbi ortodossi prima e dei Turchi poi.

Nel periodo turco le fonti ci dicono che è presente una Diocesi di rito latino a Prishtina, diocesi che forse è la stessa sede di Prizren.

Nel 1618 viene rinominato un Vescovo per Prizren e dal 1622 la Diocesi è posta sotto la tutela della Congregazione di Propaganda Fides da parte di Papa Paolo V. Nella seconda metà del XVII° secolo era suffraganea dell’Arcidiocesi di Durazzo (oggi Arcidiocesi di Tirana-Durazzo), fino alla costruzione dell’attuale complesso del 1878.

Caratteristiche strutturali della Cattedrale

La Chiesa ha un perimetro esterno con una lunghezza di 30,74 m. ed una larghezza di 20,74m.

L’interno ha una lunghezza 28.00 m. ed una larghezza di 16,70 m., con una disposizione a tre navate. La navata principale è divisa da quelle laterali da due file a quattro colonne cilindriche. Il soffitto della navata centrale è costituito da archi monumentali che vengono supportati da una bordatura in rilievo di tipo neoclassicheggiante.

Nel 1870 la chiesa è stata decorata con pitture a secco, di tipo occidentale, che sono un unicum in tutto il Kosovo e testimoniano della occidentalizzazione dell’area balcanica fino a quel momento chiusa ad influenze esterne.

La pittura copre principalmente il soffitto della navata centrale, quelle laterali e parte del soffitto dell’altare.

La Cattedrale è elencata come Monumento Nazionale del patrimonio culturale del Kosovo ed è l’unico monumento della minoranza cattolica nella città di Prizren ed uno dei pochi del Paese.

Oggi ha anche un’importanza religiosa che le deriva dal fatto che questa è la chiesa in cui praticava il culto la famiglia di Santa Maria Teresa di Calcutta, prima del suo trasferimento a Skopie.

Inoltre è l’unica Cattedrale cattolica esistente a sud di Prishtina, fino a Scutari (Albania), che abbia una preesistenza accertata.

Il perchè della scelta di questo sito

Nel 2012 sono state realizzate alcune opere di restauro strutturale nella Cattedrale, finanziate dall’Unesco, ma i lavori non sono stati esaustivi e il monumento ha ancora bisogno di altri interventi per finire la messa in sicurezza statica, il restauro storico artistico e lo scavo archeologico completo.

Si è evidenziata, inoltre, l’urgenza di un intervento consolidativo delle rovine archeologiche, già emerse, interne ed esterne alla Cattedrale stessa.

Questo sito è stato scelto perché rappresenta un campione della ricerca sul Tardo-antico sopradescritta, per i suoi problemi legati alle diverse distruzioni e riedificazioni della chiesa nel tempo durante le varie successioni di civiltà, che ci hanno lasciato molti quesiti metodologici legati ad elementi storici, archeologici e nel campo del restauro.

Tanto premesso, i risultati ottenuti sia dallo scavo che dal restauro saranno un paradigma metodologico da applicare agli altri siti della ricerca e saranno seguiti da una pubblicazione annuale per ogni campagna di scavi e restauri.

Ad oggi questo progetto è uno dei primi (se non il primo) effettuato dalla ricerca italiana nella giovane Repubblica kosovara, da quando essa è stata riconosciuta dalla Repubblica italiana il 21/02/2008.

Questo sito non solo è un tesoro del patrimonio della Chiesa cattolica kosovara, ma è anche un unicum architettonico e urbano per il contesto in cui è inserito, cioè vicino alla Cattedrale Ortodossa di “Nostra Signora di Ljeviš” (XII° sec.) e alla Moschea di “Sinan Pasha” (1561), la più antica del Kosovo e con il minareto più alto di tutti i Balcani. Per tal motivo, rappresenta la concreta coesistenza pacifica delle diverse religioni in Kosovo.

Prizren conosce già la sensibilità dell’Italia per i beni culturali ed è già stata testimone della protezione dei siti culturali (in particolare proprio della Chiesa ortodossa ma anche della Moschea) da parte delle truppe italiane durante le turbinose fasi post-belliche.

Il piano quadriennale di intervento

a) il survey completo dello stato dell’arte conseguente ai lavori del 2012, con il rilievo dell’esistente in 3D e survey con Droni;

b) accertamenti delle criticità degli affreschi e l’analisi della pigmentazione;

c) ricognizione di tutte le suppellettili sacre antiche e loro criticità;

d) rilevazione 3D delle strutture messe in luce (e così lasciate) nel 2012 e ricognizione catalogazione e restauro dei reperti già trovati;

e) accertamenti delle criticità strutturali;

f) e rilevamento con metodologia georadar, geoelettrica e geomagnetica delle strutture archeologiche ancora sepolte;

g) Progettazione esecutiva del restauro strutturale, degli affreschi e dello scavo archeologico;

h) Esecuzione dello scavo archeologico con il restauro dei reperti emerso

i) Esecuzione del restauro degli affreschi

Nella galleria immagini alcune delle foto recenti del sito, con l’individuazione delle prime aree sulle quali si andrà a lavorare con il restauro.

© 2017, Katia Pisani. All rights reserved.

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