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Turismo in Albania. Costa del sud: sono crollate le prenotazioni. Criticità con la fornitura di energia elettrica e la gestione dei rifiuti

“Nelle condizioni in cui il turismo si trova ora, è meglio che i turisti non vengano”, dice il direttore dell’Hotel “Regina” di Radhimë, che ha espresso estrema preoccupazione per i problemi con le infrastrutture, la sporcizia, il progetto del Lungomare che sembra stiano frenando la città …

E mentre, tutti i giorni, i media internazionali, tradizionali o ‘social’ non fanno altro che promuovere l’Albania come una destinazione d’Europa ancora da scoprire, grazie alla bellezza della natura, è tutto un altro spettacolo quando “si torna con i piedi per terra”. Problemi che sembrano non finire mai, che si trascinano anno dopo anno e allungano i tempi del pieno sviluppo turistico in Albania, sempre alla ricerca della bussola verso la giusta direzione.

Le aspettative erano alte (e anche le speranze) per i gestori delle strutture turistiche nelle zone costiere del Paese, ma oggi dalle loro stesse voci non si sente alcuna buona notizia. Si lamentano per la lunga ed estenuante carenza di energia elettrica (Saranda, ma anche Valona), per la sporcizia e per la mancanza di infrastrutture e di segnaletica (Velipoja), ma anche per le spiagge che non sono adeguatamente monitorate. Le lamentele ci sono anche per la mancanza di qualità e professionalità nel settore dei servizi.

Gli albergatori albanesi si trovano ad affrontare nuovi fenomeni, come la gestione delle offerte turistiche, delle camere, delle persone, la preparazione di una stagione più lunga, la preparazione e la gestione delle offerte di mezza pensione o pensione completa, i nuovi contatti con gli operatori turistici albanesi e stranieri, ecc. Ciò si riflette in ritardi nei servizi o piccole imprecisioni, in attesa che si prenda familiarità con questo nuovo fenomeno.

Sokol Hoxha, Direttore dell’Agenzia turistica “Shkodra Travel”, dice che i problemi di questa regione sono numerosi. Inquietante è la sporcizia, cumuli di detriti di grandi dimensioni e di inerte edilizio che non viene smaltito e sta inquinando letteralmente l’immagine di una costa che viene calcolata in 14 chilometri. Secondo il sig. Hoxha, le problematiche restano anche per ciò che riguarda la situazione dell’infrastruttura stradale, deficitaria di illuminazione e adeguata segnaletica, una cosa che crea disagi ai turisti, soprattutto a coloro che visitano il Paese per la prima volta.

La questione della gestione delle spiagge pubbliche è un problema che ancora non si risolve, dato che le imprese private sono riluttanti a investire (la tariffa per l’acquisizione delle spiagge pubbliche in affitto è di 4.000 lek / mq al mese- poco meno di 30 euro, n.d.t.). Per quanto riguarda la richiesta turistica in termini di prenotazioni, il sig. Hoxha dice che sono a livelli minimi, con cifre particolarmente negative nel mese di giugno. I gestori delle strutture turistiche prevedono una certa ripresa della domanda in concomitanza con la fine del Ramadan. Mentre i turisti di varie nazionalità, secondo il Direttore dell’agenzia, si contano sulle dita della mano, le aspettative per l’afflusso di albanesi del Kosovo e della Macedonia sono inferiori a quelle di un anno fa.

In relazione all’arrivo dei russi attraverso il Montenegro, il sig. Hoxha dice che sono per lo più turisti di un giorno, ma richiedono alti standard di servizio. Quelli che l’Albania non riesce ancora a soddisfare.

A Valona, Radhimë, fino ad arrivare a Saranda, la situazione è altrettanto difficile. Quando si verifica, l’interruzione di energia elettrica dura a lungo e questo ha portato molti turisti stranieri a interrompere la loro vacanza. I gestori dell’Hotel “Regina” di Radhimë mostrano come gruppi di turisti polacchi che avevano prenotato per soggiorni fino a 7 notti, siano rimasti solo per 3 giorni (e si parla di gruppi di turisti tra le 600 e le 700 persone). Anche in questa zona del sud Albania, la mancanza di infrastrutture è una preoccupazione per gli albergatori.

Secondo loro, nel mese di giugno, si sono registrati cali di circa il 50% e le aspettative per il resto della stagione non sono così di buon auspicio. “Nelle condizioni in cui il turismo si trova ora, è meglio che i turisti non vengano”, dice il Direttore dell’Hotel “Regina” di Radhimë, che ha espresso estrema preoccupazione per i problemi inerenti alle infrastrutture, alla sporcizia, al progetto del Lungomare che sembra stia tenendo in ostaggio la città. Dice che i prezzi non sono cambiati. Anzi, nel mese di giugno ci sono state offerte a circa 20 euro a persona per notte. I turisti locali optano per la regione di Valona principalmente durante il fine settimana, mentre il numero di albanesi da Kosovo e Macedonia è in calo. Secondo il Direttore dell’hotel, anche la gestione di tipo privato (come locatario) non funziona, a causa degli ostacoli sopravvenuti con l’ attuazione del progetto sul Lungomare. Purtroppo, il Direttore di questo hotel dice che Valona non può definirsi una meta turistica per questa stagione.

Coinvolti in queste problematiche sono anche i gestori degli hotel nella città di Saranda. Essi hanno rivelato a “Monitor” che il numero dei turisti stranieri è fortemente diminuito rispetto a un anno fa e la causa principale è la mancanza di corrente e l’enorme quantità di rifiuti, specie materiale inerte di scarto edilizio, generata dalla ricostruzione delle infrastrutture stradali.

Fonte e traduzione da: http://www.monitor.al/hotelet-e-jugut-na-kane-rene-prenotimet-nga-energjia-dhe-mbeturinat/

 

 

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